giovedì 11 febbraio 2010

Dio por...tami con te!


Oggi parleremo di calcio. Dal sito della Gazzetta dello Sport:
ROMA, 9 febbraio 2010 - Vita dura per chi bestemmia sui campi di calcio. Dopo il grido d'allarme del presidente del Coni, Gianni Petrucci, la Figc si è messa in moto e oggi, nella riunione del consiglio federale, ha deciso che emanerà una specifica previsione nelle "decisioni ufficiali", invitando gli arbitri a punire con il cartellino rosso chi usa un linguaggio blasfemo. E se i trasgressori sfuggiranno all'occhio della quaterna arbitrale, potranno essere successivamente puniti attraverso la prova televisiva(...)
Non saranno più ammesse nemmeno le scritte sui sottomaglia, con contenuti politici o religiosi. in questo caso i giocatori andranno incontro a delle multe. "La logica - ha spiegato il presidente federale Giancarlo Abete - è quella di migliorare i livelli comportamentali".
Bene. Anzi, bene un cazzo. Ma bigotti ignoranti del cazzo, cosa sarebbe 'sta cazzata? C'era davvero davvero davvero bisogno?
Inutile spiegare quanto trovi assolutamente ridicolo che si vada a mobilitare la prova tv per controllare se i giocatori abbiano bestemmiato o meno. Non è insulso che si debbano punire persone tramite squalifiche insensate solo perché, magari in preda all'agonismo, hanno nominato invano un personaggio di fantasia?
Inoltre, sarebbe ora di smetterla di voler ergere a tutti i costi i giocatori a baluardi della buona educazione, per cui dovrebbero essere sempre di buon esempio ai più piccoli come fossero insegnanti pagati per questo. Vengono pagati per giocare a calcio, non per essere ipocritamente educati in mezzo al campo. E soprattutto non vedo la logica per la quale una bestemmia debba essere punita con sanzioni di GIOCO e non, chessò, con un'ammenda. Per carità, la riterrei ugualmente una cazzata, ma almeno una cazzata con una logica sensata di fondo.
Potrei sembrare di parte, in quanto fervido bestemmiatore, ma in realtà ritengo piuttosto comica pure la storia delle scritte sotto la maglia. Non vedo perché, se Legrottaglie (o Cavani o chiunque altro) vuole rendersi ridicolo di fronte al mondo mostrando stronzate religiose come "Gesù è la verità" o "Gesù, sposami e facciamo un bambino" o "Gesù, mi devi una birra" o ancora "Gesù tvttb", non possa farlo liberamente. Nessuna persona sana di mente potrebbe sentirsi offesa per una roba del genere. Basterebbe semplicemente fare distinzione fra messaggi che possono essere ritenuti offensivi o meno e in caso applicare sanzioni, invece di vietarli tutti indistintamente, come direbbe Capt.Obvious. Tra l'altro, non riesco a ricordarne uno che io abbia potuto ritenere minimamente offensivo.
Purtroppo, però, pare che sia meglio impedire preventivamente del tutto di mostrarli, perché chissà quale terribili ripercussioni sull'ordine pubblico si potrebbero avere con quei sibillini messaggi sottomaglia!!!!!!!11oneoneeleven

Dio porco.

martedì 2 febbraio 2010

AVATAR


Alla fine ho sentito la necessità di parlarne pure io. In verità l'ho visto ormai da un paio di settimane, durante le quali ho avuto il tempo di rielaborare bene i miei pensieri a riguardo. Probabilmente sarò un po' banale e scontato, ma chissenefrega.
La conclusione a cui sono arrivato è questa: Cameron è furbo. Molto furbo. Perché? Perché è riuscito a sfornare ancora una volta un film rivolto ad un target di pubblico ampissimo, di qualsiasi genere esso sia. Proverò a fare una breve analisi di come il furbacchione sia riuscito nel suo intento:
- Innanzitutto, ha cominciato con mesi e mesi (anni?) di hype per cominciare ad attirare l'attenzione sul suo film, mostrando immagini e qualche scena.
- Ha proseguito accaparrandosi la curiosità di giovani, nerd e pubblico maschile in generale, mostrando dai trailer degli effetti speciali da sbavo, astronavi, mech e tecnologie avanzate di vario tipo.
- Poi ha voluto attirare il pubblico femminile, utilizzando uno script semplice ma emotivamente efficace, e con una protagonista (Neytiri) nel quale è facile e "bello" immedesimarsi (quale donna emancipata non vorrebbe essere forte e indipendente come lei, e persino in grado di "insegnare a vivere" ad un uomo?).
- Infine, ha mescolato il tutto con la sua proverbiale maestria e la sua capacità di raccontare in modo gradevole, appassionante e con ottimo ritmo anche una storia così stra-abusata, ottenendo praticamente anche i favori della critica, da quel poco che ho visto.

Intendiamoci, anche a me è piaciuto, ma avrei preferito che mi fosse piaciuto di più.
Alt, prima che pensiate "eh, grazie al cazzo", vi spiego perché.
Semplicemente, Cameron è uno dei miei registi preferiti e non posso accontentarmi di ciò che ho visto. Voglio dire, alla resa dei conti, lo script è veramente troppo, troppo, troppo inflazionato. E' vero, l'intento di Cameron probabilmente era anche quello di non distogliere troppo l'attenzione dal vero protagonista del film, Pandora, ma ciò non avrebbe dovuto impedire di inserire un qualcosa di "diverso" che si scostasse un po' dai soliti canoni, e che avrebbe potuto avvicinare di più il film ad un capolavoro.
Invece James si limita a svolgere il compitino, a seguire binari che si sa già dove porteranno, senza azzardare il minimo deragliamento, il che mi ha lasciato un pochino di amaro in bocca per l'occasione mancata, ecco.
Detto ciò, ad ogni modo merita assolutamente di essere visto al cinema, perché vale tutti i soldi del biglietto e lo spettacolo a cui si assiste ha del prodigioso, in termini puramente visivi. Eppoi resta in ogni caso un bel film.

Ora, vi starete chiedendo (no, probabilmente no, ma annuite lo stesso) dov'è la vera lamentela odierna. Tranquilli, la lamentela ce la infilo e riguarda questo (scorrete fino in fondo per capire).
Non ho neanche voglia di commentare, soprattutto pensando che viviamo in un Paese il cui Governo potrebbe concedere sgravi fiscali a film come Natale a Beverly Hills perché ritenuto di interesse culturale e nazionale.
Quand'è che mi eleggete Capo del Governo?

lunedì 1 febbraio 2010

L'imbarazzo.



Ditemi che è un brutto sogno.